A pochi chilometri dalla vivace Napoli e dalla colorata Costiera Amalfitana si ergono le colline dell’Irpinia. Qui incontriamo i filari di Greco, Fiano e Aglianico. Oggi l’Irpinia è l’epicentro del turismo enogastronomico campano e l’unica provincia della regione ad onorare tre DOCG.
Ma l’Irpinia ha visto anche i giorni bui. In autunno di 1980 una devastante scossa di magnitudo 6.9 colpì un’area di oltre 17 mila km² a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza. Il terremoto ha distrutto completamente un’antica struttura feudale, che poi, nel 2006, rinasce come azienda vinicola Antico Castello.
Franco e Fiorenza non sono stati agricoltori. Ma la terra li ha cambiato. Volevano costruire un’azienda agricola dove sono cresciuti. Così inizia la vità dell’Antico Castello a San Mango sul Calore, nell’areale DOCG Taurasi, un paesino in provincia di Avellino a circa 450m slm.
Tre anni dopo Franco e Fiorenza lasciano la gestione dell’azienda ai suoi figli Francesco e Chiara Romano. Dopo gli studi con passione e coraggio rimangono nella realtà vinicola.
Francesco è agrotecnico. Segue anche questioni commerciali. Chiara occupa di amministrazione, marketing e accoglienza. Con le tante piccole grandi attenzioni che riservano agli ospiti di Antico Castello, fanno sentire tutti come se fossero a casa.
Approccio alla Viticoltura e Filosofia di Produzione
Antico Castello sente un legame indissolubile con il suo territorio. L’azienda sceglie di lavorare solo con vitigni autoctoni e solo con uve di proprietà.
Francesco e Chiara sono parte della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI). i Vignaioli Indipendenti sono i custodi della sua vigna. Controllano tutte le fasi di produzione del vino, rispettano la natura e promuovono il territorio di appartenenza.
I vini di Antico Castello sono prodotti in regime di lotta integrata, con le pratiche biologiche senza certificazione. L’obiettivo del team è quello di creare attorno alla vite un ambiente che possa consentirne un migliore sviluppo naturale e una maggiore resistenza ai pericoli.
Il Greco
Il Greco è un vitigno a bacca bianca che in Irpinia chiamano “mancato rosso”. Già durante il periodo di fermentazione il mosto ha un colore “in più”, a volte quasi marrone.
“Abbiamo deciso di sperimentare un po’ sul Greco perché è un vitigno che a noi piace molto. Secondo noi da la grandissima potenzialità,” – Chiara Romano, Antico Castello.
Il Greco si presta più a poter sperimentare con la macerazione, oppure fare come con Irpinia Greco DOP 2017 – Antico Castello. Metà dell’uva è stata fermentata in acciaio. Un altro 50% invece ha fatto la fermentazione in barrique vecchie da 225 l. Poi è rimasto in barrique per un’anno in contatto con le fecce fini. Dopo va fatto assemblàggio.
Il 2017 è stata annata molto piovosa. Quindi il vino ha bella spalla acida, che è caratteristica del Greco nelle annate non troppo calde e aiuta esperimentare con questo grande vitigno in cantina.